martedì 4 dicembre 2007

Un ranocchio a pois

Onde non smentire la consuetudine secondo la quale le disgrazie della Sicilia, a partire dalla colonizzazione romana in poi, vengono dal nord, ecco che l'ultima trasferta nelle lande dell'Insubria ha avuto come conseguenza per il ranocchio la varicella. Il fatto che l'untore sia stato un bambino calabrese è assolutamente marginale; in fondo la Calabria è:
  1. più a nord della Sicilia
  2. parte del continente
  3. anticamente chiamata Italia
I conti quindi tornano, e gli esantemi arrivano. Per fortuna se ne vanno anche abbastanza velocemente, e soprattutto senza causare troppi danni. La ranocchia madre è stata ancora una volta decisiva, schierando contro le feroci falangi virali la piena potenza del talco mentolato. Il piccolo, dopo ogni applicazione, sembrava pronto per essere passato in padella; ma la regressione degli esantemi è avvenuta a vista d'occhio.
L'alto comando dei virus è stato costretto alla resa senza condizioni, sperando nella clemenza dell'avversario. Ma nessuna pietà è stata concessa. Mentre scrivo queste righe, gli ultimi rimasugli di quello che un tempo era un fiero esercito di baldanzosi virus vengono caricati su un treno bestiame, guardati a vista dai nuovi reparti di anticorpi scelti appositamente costituiti, per essere condotti ad un esilio senza ritorno...
VAE VICTIS!!