martedì 30 ottobre 2007

Riccarduzzo by night

Ma chi l'ha detto che le ore notturne sono fatte per dormire? Il piccolo don, nell'ultimo mese, ha deciso che la vita è troppo breve per sprecarla dormendo; ha quindi limitato le sue ore di sonno a qualche pennichella sporadica, onde ritemprarsi giusto il necessario prima di dedicarsi nuovamente ai suoi molteplici impegni, istituzionali e non. Il pargolo ha dimostrato di essere perfettamente in grado di gestire la sua agenda, tanto che la sua segretaria è stata costretta solo pochissime volte a disdire un appuntamento.
Tuttavia, alcuni elementi sono diventati fonte di perplessità: se da una parte non possiamo che essere orgogliosi delle sue capacità organizzative e delle sue doti vocali, dall'altra ritrovarci tutti (nonna compresa) incastrati in orari da metalmeccanico turnista e per di più incalzati dai suoi vocalizzi pavarottiani ci porta a notare inquietanti similitudini con un noto imprenditore lombardo, che impone ai suoi accoliti ritmi di lavoro da gulag siberiano sulle ali delle tonificanti canzoni scritte nella ormai lontana gioventù (ma pur sempre attuali, cribbio!).
Il nuovo corso aziendale ha portato i sindacati ai limiti dello sciopero a oltranza; l'acme della crisi si è avuto quando il piccolo don ha accusato le innocenti maestranze di prezzolare zanzare mutanti refrattarie a qualunque zampirone per turbare i pochi minuti del suo sacro sonno. Ma quando si era ormai sull'orlo della sommossa, l'indefettibile segretaria ha tirato fuori l'asso dalla manica: spacciandolo per un distillato secondo l'antica ricetta dei frati pimpandolesi, è riuscita a somministrare al ranocchio la giusta dose di nopron, ristabilendo la canonica alternanza tra il giorno e la notte e salvando così la situazione.
Gli operai hanno subito deciso di decurtarsi lo stipendio purchè il prezioso liquido non abbia mai a mancare. La casa farmaceutica, grata, ha pensato bene di disobbligarsi inviando una fornitura di omogeneizzati di cavallo da corsa. Chissà perchè la cosa ci puzza...